Il percorso “Talenti Inauditi” mi ha aiutato a mettere a fuoco quanto da tempo avrei voluto fare, cioè un lavoro che vada di pari passo con le mie passioni: i viaggi e la fotografia.
Interessanti e fonte di ispirazione sono stati gli incontri con le aziende, dove ho potuto constatare che c’è spazio per esprimere le proprie idee; il confronto con chi ha portato avanti le proprie idee è sicuramente stimolante.
Insostituibile il gruppo di talentuosi che ha condiviso con me questa esperienza, un confronto di idee continuo e un’incredibile voglia di condividere, di amalgamare le proprie esperienze per creare qualcosa di nuovo. Insostituibile anche chi ha tenuto le fila di questo percorso, con il compito non facile di sbrogliare il groviglio presente, a varie “intensità”, nelle nostre teste! Abbiamo imparato nuovi metodi per aiutarci a capire se un’idea può essere vincente oppure no, nel caso correggendo il tiro aprendosi a nuovi punti di vista.
Chi sono lo potete vedere nella biografia riportata in calce a questo articolo; chi vorrei diventare provo a spiegarlo qui di seguito.
La mia ormai consolidata esperienza come Tour Leader maturata negli ultimi sei anni durante i periodi di ferie mi porta a pensare che è un’attività che potrei svolgere a tempo pieno, ma è un tipo di attività che non è costante durante tutto l’anno, pertanto deve essere integrata.
La passione per la fotografia mi ha portato a raccogliere immagini in giro per il mondo che mi hanno regalato forti emozioni, da cui è nata da tempo l’idea di realizzare un libro, attraverso un percorso ideale tra due luoghi il cui nome è simile, ma si trovano agli antipodi.
Uhuru Peak è la cima del Kilimanjaro, la montagna più alta del continente africano, mentre Uluru è il nome per gli aborigeni del monolite meglio conosciuto con il nome di Ayers Rock, simbolo dell’Australia. Non solo immagini di natura, le mie predilette, ma anche ritratti di persone che abitano luoghi tanto remoti quanto affascinanti. In questo libro vorrei trasmettere le sensazioni, le emozioni che ho provato visitando tali luoghi.
Quindi quale può essere la mia proposta di valore? Cosa voglio fare accadere nel mondo?
“Voglio che altre persone possano vivere le stesse emozioni che ho provato io viaggiando. Sia attraverso le mie fotografie che accompagnandole direttamente nei luoghi, a piedi o in bicicletta.”
Unire la passione e la competenza in ambito fotografico alla passione per i viaggi e la competenza acquisita nel gestire e accompagnare i gruppi, mi porta all’idea di organizzare e proporre una specifica tipologia di viaggi che metta in relazione la visita di luoghi naturali che emozionano e la capacità di catturare immagini che possano imbrigliare e trasmettere queste emozioni. Li ho chiamati VIAGGI FOTOEMOZIONALI.
Dare durante il viaggio delle nozioni fotografiche di base per migliorare la propria tecnica; insegnare ad avere punti di vista diversi per realizzare immagini più accattivanti, diverse dalla solita foto scattata al volo col cellulare.
Cosa dire dello sport; è un’altra mia grande passione, che insegna il rispetto, in particolare per noi stessi. Lo sport insegna a saper soffrire, a gestire la fatica, a rispettare i propri limiti e a conoscersi nel profondo. I valori che insegna lo sport sono utili anche nella vita di tutti i giorni, permettono di affrontare le difficoltà con uno spirito positivo.
Lo sport che pratico è definito “endurance”, quindi di resistenza nonché di lunga durata, dove oltre all’allenamento fisico entra in gioco la componente “testa”. E questo aiuta ancora di più a gestire le difficoltà che si possono presentare nella vita privata e/o lavorativa, in quanto si è abituati ad automotivarsi per raggiungere l’obiettivo.
Un mio grande obiettivo in ambito sportivo è un’impresa che va al di là della pura prestazione sportiva; entrano in gioco altri fattori, tra cui il più importante è il gioco di squadra, l’apporto fondamentale di un team di supporto, la condivisione di un progetto dove ognuno riveste un ruolo fondamentale per la buona riuscita dell’impresa. Un po’ quello che deve accadere in ambito lavorativo, dove ognuno ha un suo ruolo che se non riveste nel modo corretto può determinare il fallimento di un progetto. Chi vuole approfondire può visitare questa pagina www.facebook.com/AdrianoRAAM.
Da tutto questo è spuntata una margherita ricca di petali, dove al centro ho messo i “Viaggi Fotoemozionali”, che per la loro esclusività e settorialità non possono essere l’unico canale che può garantire il sostentamento economico.
Quindi tutti i petali (alcuni interconnessi tra loro), con varie priorità, saranno oggetto di approfondimento e ulteriore quantificazione in termini di tempo da dedicare rapportato a un eventuale ritorno economico, al fine di convogliare le energie nella giusta direzione.
Durante la presentazione del mio progetto, dalla platea è emerso un altro interessante spunto, un nuovo petalo della margherita: tenere corsi motivazionali, come già fanno altri sportivi grazie alle loro esperienze.
Ora non resta che buttarsi nella mischia!